Di fronte alle intenzioni manifestate dal sindaco Cateno De Luca di voler privatizzare il servizio di raccolta rifiuti, la Funzione Pubblica della CGIL ribadisce che farà tutto il possibile affinché venga tutelata e mantenuta la natura pubblica del settore dell’igiene ambientale
«Tra un momento di discutibile ironia per via del nome, piuttosto insolito, del dolce tipico di un comune del messinese, e quello, altrettanto discutibile, sulla battuta riservata ad un “monumento” collocato in un altro centro del nostro territorio, il sindaco De Luca, non perde mai di vista i suoi cavalli di battaglia. Nello specifico ci riferiamo alla missione, perché tale sembra essere diventata per il primo cittadino, di privatizzazione del settore dell’igiene ambientale nel Comune di Messina. Decisione quest’ultima, che De Luca dimentica però essere nettamente in controtendenza con quanto stabilito in consiglio comunale e non solo». Il segretario della Funzione Pubblica della CGIL, Francesco Fucile, e il responsabile del dipartimento Carmelo Pino, intervengono sulle ultime “uscite” del sindaco relativamente al futuro del settore rifiuti, esprimendo forti perplessità sull’intera gestione della vicenda, nonché sull’esito dell’incontro tenutosi presso l’Assessorato regionale territorio e ambiente: «Le notizie riportate dalla stampa in merito al confronto avuto a Palermo – evidenziano Fucile e Pino – sono tutt’altro che rassicuranti. In più ricordiamo che il Consiglio comunale, unico Organo deputato ad esprimersi, aveva assunto delle decisioni ben precise rispetto al percorso di liquidazione della Messina Servizi, rispetto a cui, peraltro, sussistono forti perplessità riguardo la diretta applicazione del decreto Madia, supportata anche da una recentissima sentenza della Corte di Cassazione che mette in luce il fatto che società aventi caratteristiche analoghe a quelle della Messinambiente, non sono da considerare in house provinding». La FP CGIL, ritiene dunque fondamentale un ulteriore approfondimento giuridico, poiché dallo stesso dipende il futuro del servizio raccolta rifiuti, ovvero un’eventuale privatizzazione che non farebbe altro che indebolire il sistema. «Non si comprende bene il perché – affermano Fucile e Pino – la richiesta di parere al CGA, promossa dal Consiglio Comunale, sia rimasta lettera morta. Sulla questione sembra essere caduto un silenzio assoluto ed assordante di cui vorremmo capire le reali motivazioni». Per la FP CGIL, la privatizzazione del settore sarebbe una iattura. «Abbiamo difeso con i denti il valore pubblico della gestione in house – ribadiscono i rappresentanti della FP – e continueremo a farlo, perché fortemente convinti che il “caso messinese” potrebbe essere “tirato fuori” dall’ambito di applicazione del decreto Madia. Affichè tale obiettivo venga raggiunto, serve però una forte volontà politica, che pare, purtroppo, andare verso altra direzione».
Considerata, dunque, l’intenzione che il Comune voler prendere, la FP CGIL si domanda «quanto dunque fosse surreale la dimensione durante le trattative con l’Assessore Musolino e l’intero CdA della Messina Servizi in merito al Piano Economico Finanziario e alla Dotazione Organica. La FP CGIL ha accettato la sfida per la tutela di tutti i lavoratori e lo si è fatto con una visione di prospettiva che a fine anno 2019 prevede la tutela di tutti i posti di lavoro e 39 nuove assunzioni. Ci siamo opposti con successo, infatti, alle proposte avanzate dal CdA alle organizzazioni sindacali, viziate da un’impostazione riduttiva che aveva visto nella individuazione di 12/17 esuberi/ricollocazioni, il “cuore” della nuova strategia aziendale. Piano economico finanziario e nuova dotazione organica per la FP CGIL devono rappresentare il mantenimento in vita della MSBC».
In considerazione di tutte le perplessità esposte, la Funzione Pubblica della CGIL, lancia «un appello all’intero Consiglio Comunale, anche perché unico Organo deputato a farlo, affinché prenda in mano la situazione e senza remore valuti tutte le soluzioni possibili che scongiurino la privatizzazione del settore».