Il segretario della FP CGIL, Francesco Fucile e il segretario provinciale Antonio Trino, apprezzano le dichiarazioni rilasciate da Croce sulla stampa, e chiedono altrettante prontezza per affrontare questioni rimaste in sospeso
«Le intenzioni dichiarate dal manager Croce di accelerare la trasformazione in AREUS dell’attuale SEUS ci trovano in sintonia e confermiamo con forza le dichiarazioni riguardanti la buona volontà del lavoratori, che a Messina nonostante la peculiarità orografica e la difficoltà del territorio, hanno permesso fino ad oggi la garanzia del sevizio». Queste le parole del segretario della FP CGIL, Francesco Fucile e il segretario provinciale Antonio Trino, nel commentare l’intervista rilasciate dal nuovo manager sulle pagine di “Repubblica”, i quali, però, non dimenticano di mettere luce le ulteriori questioni da affrontare. «Anche l’iniziativa anti imboscati è meritoria nella misura in cui non si voglia solo dare in pasto al pubblico ludibrio una categoria che certamente non annovera solo furbetti – affermano Fucile e Trino – . Sulle “disfunzioni” della SEUS/118, oltre ai proclami avremmo gradito anche qualche iniziativa forte e altrettanto “social” per qualche dirigente che certamente ha più colpe rispetto al singolo lavoratore, proprio per il ruolo ricoperto che riconnette in se la vigilanza. A tale scopo diverse sono state le nostre note a tutela di lavoratori del territorio messinese». La FP CGIL riserva poi un inciso alla questione relativa riconoscimento dello straordinario pregresso, «non fosse altro che trattasi di un atto dovuto da parte datoriale, se la stessa non vuole soccombere in caso di contenzioso. Riteniamo doveroso rammentare a noi stessi – continuano Fucile e Trino – come in un recente passato molti dipendenti abbiano dovuto rinunciare al proprio straordinario fatto per avere il contratto di lavoro e a Messina abbiamo almeno due casi di lavoratori che si rifiutarono e furono licenziati, per poi reintegrati con ricorso al giudice. Qualcuno di loro è ancora oggetto di attacchi persecutori, puntualmente denunciati da noi e mai riscontrati da parte datoriale, in un colpevole quanto presuntuoso silenzio. Nell’apprezzare che questa volta, almeno sembra, i lavoratori riceveranno il ristoro legittimo per il lavoro svolto, vogliamo mettere in risalto una stranezza che non vorremmo inficiasse il ragionamento fin qui svolto». La FP CGIL evidenzia che «»dalle informazioni e lamentele raccolte dai lavoratori, siamo consapevoli che i tanti surplus orari dei singoli siano stati ridotti attraverso la riduzione mensile del debito orario dei singoli dipendenti. In buona sostanza, mensilmente i lavoratori sono stati costretti, dal turno di servizio, ad espletare un monte orario inferiore producendo un debito orario che nei mesi ha eroso il credito accumulato. Tutto ciò, però, non in funzione di una richiesta di recupero compensativo manifestata dai dipendenti, bensì d’ufficio. L’istituto della banca delle ore – continua la FP CGIL – prevede che sia il dipendente che è stato chiamato a svolgere surplus orario a decidere se farselo pagare come straordinario o fruirlo come recupero compensativo, ma in questo caso la SEUS ha unilateralmente deciso il surplus ed il compenso orario, in barba alle normative ma soprattutto alle esigenze dei lavoratori. Il superiore artifizio, attuato quando viene dichiarato che sarà pagato lo straordinario da anni agognato, ci sembra l’ennesima beffa ai diritti sacrosanti dei lavoratori, un modo astuto di risparmiare, al limite della correttezza normativa e contrattuale. Di fronte a tutto ciò, ci auguriamo che la nostra sensazione sia errata e speriamo che l’efficientamento che ha in mente di attuare il dott. Croce, tenga in considerazione le reali esigenze di quei lavoratori che lui stesso ha lodato, ma che oltre alla gloria mediatica, necessitano di riconoscimenti ben più corposi».