La Funzione Pubblica CGIL di Messina, congiuntamente alla FP CGIL Sicilia, ha chiesto ed ottenuto un incontro con i vertici della Regione per affrontare la spinosa questione della competenza relativa all’AIP che, se demandata in capo al personale scolastico, rischia di lasciare senza lavoro migliaia di persone, no a un depotenziamento della qualità del servizio
E’ una vera e propria emergenza lavoro quella che si prospetta sul fronte dell’Assistenza Igienico Personale degli studenti disabili nelle scuole, servizio quest’ultimo che, stando alle ultime comunicazioni diffuse da numerosi enti (compresa la Città Metropolitana con riferimento agli istituti superiori), da gennaio 2020 dovrebbe essere svolto dal personale ATA, ovvero dai collaboratori scolastici, e non più assegnato mediante gare d’appalto da Comuni e Città Metropolitana. «Il quadro che rischia di determinarsi – afferma il segretario della FP CGIL di Messina, Francesco Fucile e la segretaria provinciale Elena De Pasquale – avrebbe delle conseguenze devastanti sia sotto il profilo occupazionale, che sotto quello del servizio da rendere. Con riferimento al primo aspetto, il passaggio di competenze dagli enti locali alle scuole, determinerebbe la perdita di migliaia di posti di lavoro. Si parla di persone che negli ultimi 15-20 hanno acquisiti specifici titoli e maturato esperienza e competenza in questa tipologia di assistenza, e che dall’oggi al domani si troverebbero senza lavoro. La seconda questione, strettamente legata alla precedente, riguarda invece la qualità del servizio reso che, inevitabilmente, ne perderebbe. Il personale ATA, che in premessa dobbiamo ricordare essere già di per sè sotto organico, si troverebbe a svolgere un ulteriore, e decisamente più complicato, servizio alla persona, per cui sono necessari tempo e competenza». In considerazione di ciò, la FP CGIL di Messina, congiuntamente alla FP CGIL Sicilia, ha inviato ed ottenuto un incontro, che dovrebbe tenersi la prossima settimana, con l’assessore regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, alla famiglia, dott. Antonio Scavone, per capire quale possano essere le soluzioni da percorrere al fine di salvaguardare posti di lavoro e qualità dell’assistenza.