Siamo venuti a conoscenza della disposizione di servizio con la quale vengono accorpate le UU.OO. di cui all’oggetto e intendiamo rappresentare quanto in appresso.
Innanzitutto il protocollo porta la data del 20.12.2019 mentre nella disposizione c’è la data del 1 agosto 2019 per cui vorremmo capire se questo lasso temporale fosse legato ai tempi biblici del Direttore Sanitario, il quale, giusto per ricordarlo, è ancora impegnato nel minuzioso studio delle carte dall’inizio del suo mandato (è questa la risposta che ci è finora stata data alle nostre tante segnalazioni di criticità).
Continuando la lettura della disposizione di che trattasi, l’elenco dei strafalcioni è più corposo delle cose esatte asserite; infatti esordisce dichiarando che la dotazione organica dell’U.O. di Urologia, in tutte le sue componenti, non consente di garantire H24 i bisogni assistenziali dei pazienti ricoverati e il rispetto, sulle due unità operative, della disciplina dell’orario di lavoro che fissa alcune regole volte a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Stando a quanto in corsivo, il Direttore Sanitario sconfessa se stesso che ha aperto un reparto senza la dotazione organica congrua a garantire qualità e sicurezza, ma nello stesso tempo da ragioni alle nostre segnalazioni circa le carenze di organico (per le vie brevi sostiene il contrario, mah!), ma comunque autocertifica che non vi sono le condizioni di sicurezza per il personale per cui, indirettamente ha aperto un reparto mettendo a potenziale rischio la salute dei lavoratori e la sicurezza delle cure: basterebbe questo per esautorarlo dall’incarico!
Anche l’U.O. di Chirurgia avrebbe, stando a quanto da lui scritto, problemi di organico che non permettono il rispetto della normativa sull’orario di lavoro, anche se a noi risulta che la dotazione organica supera di gran lunga i parametri di cui alla 1380/2015, essendo quest’ultima specialità di base, a differenza dell’Urologia che è annoverata fra quelle a media specialità. Anche questa anomalia ci ha colpiti (ma non è l’unica perché altre UU.OO. cd di base hanno una dotazione maggiore ai parametri), segno che si naviga a vista, senza criteri gestionali codificati, cosa detta precedentemente e per la quale si era richiesta formale convocazione senza ricevere alcun cenno di riscontro (forse la nostra missiva è stata messa sotto tutte quelle carte che il Direttore Sanitario sta passando ai raggi x). A scanso di equivoci, chiariamo che per noi i parametri di cui sopra sono nettamente al disotto degli standard nazionali e che non garantiscono qualità e sicurezza, per cui dotare un’U.O. di personale in più rispetto alla previsione degli stessi è cosa buona e giusta.
Continuando, leggiamo nelle more della risoluzione delle criticità evidenziate….ma ci piacerebbe capire quali atti siano stati adottati per risolvere delle criticità da lui stesso create!
Ma l’apice del pressapochismo e della navigazione a vista si raggiunge allorquando, nel disporre l’accorpamento delle 2 UU.OO., assegna 4 posti letto all’Urologia e 8 alla chirurgia, dimenticando o non sapendo che la U.O. di Chirurgia ha soli 10 posti letto, senza possibilità alcuna di inserirne altri 2 per quanto a nostra conoscenza; per non parlare che mettere insieme due realtà distinte ed in uno spazio non idoneo, in quanto piccolo, non garantirà sicurezza e creerà notevole stress a chi dovrà adoperarsi per cercare di dare una parvenza di organizzazione a questo fritto misto.
Ora una domanda nasce spontanea dopo che il direttore ha scoperto che il Re è nudo aprendo un’U.O. senza risorse umane adeguate e chiuderla temporaneamente nelle more di trovare una soluzione che non si capisce quale possa essere: ma tutti i soldini pubblici utilizzati per aprire, adeguare e dotaretecnologicamente l’U.O. è corretto che siano sprecati così, stante il mancato, seppur temporaneo, inutilizzo dei locali?
Però, di contro, fioccano i comunicati stampa in cui si inaugurano in pompa magna l’apertura dei centri spoke sparsi per l’Isola, impegnandosi a garantire percorsi assistenziali sicuramente belli se fossero giustamente dotati di risorse umane e che invece vengono garantiti anche spostando personale dal nosocomio (vedi Scicli dove, per quanto a nostra conoscenza, 2 OSS sono stati spostati dal reparto GCA3 di Casazza).
Riteniamo inaccettabile tutto questo ed auspichiamo che i vertici regionali prendano in seria considerazione un intervento risolutivo della questione, per evitare il protrarsi di simili situazioni.
Vorremmo evitare azioni eclatanti per risolvere la questione o peggio l’apertura di contenziosi che non servono a nulla se non ad inasprire ed alimentare tensioni.
Il management sanitario deve prendersi la responsabilità di garantire un’assistenza di qualità e soprattutto di garantire sicurezza, non può pensare di garantire servizi senza la necessaria dotazione organica; se non vuole essere fallimentare, non può pensare di aprire tutta una serie di servizi senza avere le giuste risorse ne può fare alchimie per mantenere aperti e/o autonomi servizi per logiche distanti dall’efficienza e dall’efficientamento.
Un’ulteriore rifiuto al confronto formale (ripetiamo che la disponibilità informale del direttore sanitario è fuori discussione), ci costringerà ad intraprendere ogni azione utile e consecutiva che riterremo opportuna.
Tanto si doveva.