La cooperativa, che dallo scorso mese di dicembre, oltra a gestire l’Hotspot dell’ex Caserma Gasparro, si è aggiudicata l’appalto dell’adiacente Centro di Accoglienza Straordinario (CAS), deve corrispondere ai dipendenti Hotspot lo stipendio di febbraio, e ai lavoratori del CAS lo stipendio di marzo e il saldo di febbraio
«In un periodo così tanto complesso come quello che stiamo vivendo, non è pensabile accumulare neanche un giorno di ritardo nella corresponsione degli stipendi ai lavoratori e metterli nelle medesima condizione di sofferenza di chi si trova oggi in CIG, né tantomeno non tenere in conto che si tratta di operatori che stanno continuando a garantire un servizio pubblico con un alto rischio per la propria salute». Questo il commento del segretario della FP CGIL, Francesco Fucile, e della segretaria provinciale Elena De Pasquale, per i quali «non è più accettabile il protrarsi di una situazione che tra i lavoratori sta generando una notevole e comprensibile tensione, che va ad aggiungersi alle quotidiane difficoltà del momento nella gestione del lavoro. Anche per gli ospiti delle strutture la Prefettura ha chiaramente previsto delle precise direttive relative al mantenimento delle distanze e alla riduzione delle uscite se non poter motivi strettamente necessari, il che richiede, da parte degli operatori, un ulteriore sforzo volto appunto a farsì che tali misure vengano rispettate, per il bene degli stessi ospiti e per quello della comunità. Ora più che mai, dunque, la gestione delle strutture di accoglienza si sta rivelando particolarmente complessa ed appare chiaro come la mancata corresponsione dello stipendio, per chi svolge puntualmente il proprio lavoro, sia fonte di grande frustrazione. Ci chiediamo altresì, viste le difficoltà finanziarie in questione, se l’ente gestore riesca a garantire tutte le prestazioni previste nel capitolato d’appalto per garantireassistenza ai migranti. Riteniamo necessario che la cooperativa Badia Grande, provveda a garantire regolarità nel pagamento degli stipendi, punto imprescindibile, ora più che mai, anche per la tenuta dei servizi».