L’assistenza igienico sanitaria agli alunni con disabilità, così come ribadito più volte anche in passato dalla FLC CGIL Sicilia e dalla FP CGIL Sicilia, è una priorità assoluta che non può essere oggetto di discussione ed è sicuramente una competenza in capo agli EE.LL., così come si evince dalla legge regionale, la nr. 15 del 5 novembre 2004, all’art. 22.
Oggi la logica di questa operazione, com’è noto, è di natura prettamente economica e scaturisce dall’esigenza di risparmiare risorse ancora una volta nel settore della Scuola e degli EE.LL. Un paradosso se si considera il momento di grande difficoltà in cui si trovano tutti i settori della conoscenza e della cooperazione a causa del covid-19, in considerazione anche del fatto che in questi giorni si riuniscono, con una cadenza quasi giornaliera, tavoli di lavoro finalizzati a condividere e individuare percorsi per garantire un regolare svolgimento degli Esami di Stato e per l’avvio del nuovo anno scolastico.
Le proposte, condivise più o meno da tutte le componenti, riguardano la richiesta di potenziamento di tutto il personale docente e ATA; la necessità di igienizzare costantemente tutti i locali; l’importanza di restituire la scuola agli alunni organizzando l’attività didattica in presenza con l’articolazione in più turni; l’esigenza di sdoppiare le classi per ridurne il numero degli alunni; etc. etc.
Tutte proposte che per essere realizzate richiedono ulteriori risorse, umane ed economiche! Privare gli alunni con disabilità (quasi 30.000 in tutte le istituzioni scolastiche siciliane) di quel servizio essenziale di assistenza che può essere garantito solo da lavoratori con la qualifica di Assistente Igienico Personale (più di 2.000 in tutta la Sicilia) che hanno acquisito un’esperienza pluriennale e sono in possesso di un titolo professionale, conseguito dopo un percorso formativo di 900 ore con obbligo di frequenza, è inaccettabile e improponibile!
Un incarico che non può essere demandato ai collaboratori scolastici la cui presenza nelle scuole è già stata pesantemente ridotta ai tempi della Gelmini e di cui tutte le OO.SS. chiedono, da tempo, un incremento di organico indispensabile alla luce dell’avvio del nuovo anno scolastico. Allo stesso tempo non può essere un corso di formazione di circa 40 ore a garantire quelle professionalità necessarie per assicurare un’assistenza di qualità a questi alunni. Una strategia che fu messa in atto già nel maggio 2016 rispetto alla quale tutte le OO.SS., unitariamente, si opposero con fermezza e grande senso di responsabilità soprattutto nei confronti di questi alunni che meritano grande rispetto e considerazione.
Non accettiamo una soluzione non politica, non condividiamo una scelta della politica che si nasconde dietro il “parere” del CGA, di cui abbiamo grande rispetto; un problema sociale, di cui la politica in questi ultimi anni ha dimostrato di voler salvaguardare, a cominciare dalle professionalità degli Assistenti per finire ai posti di lavoro.
Vanno ricercate soluzioni per rimediare a quanto è successo nella fase della didattica a distanza del Covid-19, letteralmente abbandonati e privati dal diritto allo studio, assicurando il diritto alla partecipazione e all’assistenza ad ogni singolo studente che si trovi in età scolare. Responsabilità sicuramente non imputabile al personale della scuola che si è dovuto reinventare, autonomamente, un nuovo modo di fare didattica e nella maggior parte dei casi, è opportuno evidenziarlo, con mezzi, risorse economiche e strumenti informatici propri e non istituzionali.
Richiesta incontro, problematiche relative al personale destinato al servizio di assistenza igienico-personale agli alunni disabili.
All’ Assessore Dott. Antonio Scavone, presso Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali
Al Direttore Generale Stefano Suraniti dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia
E,p.c: Al Presidente della regione Siciliana Nello Musumeci
Apprendiamo, in ordine alla problematica di cui in oggetto, che il CGA per la Regione Siciliana, interpellato da codesto Assessorato per un parere in ordine alla gestione del Servizio Igienico Personale agli alunni disabili nelle attività scolastiche, ha trasmesso l’esito dell’esame riconoscendo tale compito al personale scolastico.
Riteniamo che il delicato tema dell’assistenza igienico personale agli studenti disabili, non può ridursi ad una semplice valutazione di merito dettata da un parere, rispettabile in quanto resa da fonte autorevole, ma non accettabile perché avulsa da valutazioni politiche, che non tengono conto degli effetti sociali che essi generano.
I vari provvedimenti legislativi regionali, emanati in questi anni, hanno, di fatto, arginato tensioni sociali e soprattutto assicurato un servizio “dedicato e qualificato”, arginando il rischio della perdita di posti di lavoro. Allo stesso tempo è stato evitato
Al fine di condividere un percorso che allontani le paure dei i lavoratori per il loro futuro, per trovare tempestive ed adeguate soluzioni, di breve e media scadenza e a garanzia di una ripartenza senza ritardi si chiede urgente incontro.
Allo stesso tempo il problema si pone all’interno delle scuole dove è risaputo che la carenza degli organici dei Collaboratori Scolastici è talmente grave che non si riesce più a garantire le attività minime di sorveglianza, finalizzate alla sicurezza e all’incolumità degli studenti, in tutte le aree degli istituti scolastici. La rivendicazione di un aumento dell’Organico del personale ATA è condivisa nelle piattaforme di tutte le OO.SS. e un ulteriore sovraccarico di lavoro porterebbe, inevitabilmente, al collasso di tutte quelle scuole.
Pertanto affinché possano essere definiti le esigenze organiche, oggi ancor più esigenti per affrontare una ripartenza che dovrà tenere conto delle norme di distanziamento anti COVID – 19, riteniamo necessaria, per l’incontro richiesto, la partecipazione del Direttore Generale dell’Ufficio Regionale Scolastico.
Gateano Agliozzo segretario generale FP CGIL Sicilia
Adriano Rizza segretario generale FLC CGIL Sicilia
Vertenza Assistenti Igienico Personali, giovedì 2 luglio sit-in di FP CGIL ed FLC di fronte la sede dell’Assessorato regionale delle politiche della famiglia. A rischio oltre 2000 posti di lavoro a discapito della qualità del servizio da rendere agli alunni disabili
I sindacati chiedono con urgenza un confronto con l’Assessore regionale Scavone per affrontare una vertenza che potrebbe assumere contorni drammatici in termini occupazionali, nonché determinare gravi ricadute per i fragili utenti del servizio
I lavoratori che da oltre 20 anni operano nelle scuole inferiori e superiori di tutta la Sicilia, si sono dati appuntamento, il prossimo 2 luglio, alle ore 10.00, sotto la sede dell’Assessorato Regionale della famiglia, per dire no alla folle decisione del Governo regionale di interrompere il servizio di assistenza igienico personale agli alunni disabili. E ciò per via di un “parere” richiesto al CGA dagli stessi uffici regionali. «Non è accettabile – affermano il segretario generale della FP CGIL di Messina Francesco Fucile e la segretaria provinciale Elena De Pasquale – che la politica continui a “nascondersi” dietro pareri giuridici destinati a mettere in ginocchio oltre 2000 lavoratori e non fornire più adeguata assistenza agli studenti. Sapevamo tutti, in primis chi occupa i posti di controllo e Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni, che la bomba prima o poi sarebbe scoppiata, e nonostante tutti fossero consapevoli che la risposta del CGA sarebbe potuta essere quella di cui oggi stiamo discutendo, anziché pensare a soluzioni alternative che contemperassero le esigenze ed i bisogni di utenti e lavoratori, la politica è rimasta con le mani in mano. Oggi assistiamo quindi ad un continuo rimpallo di responsabilità». Da qui la decisione di “marciare” sotto la sede dell’Assessorato sperando di poter ottenere un confronto. «In queste settimane di confronti con i lavoratori – affermano i rappresentanti sindacali – abbiamo avuto l’ennesima conferma che la disperazione di questi giorni non è solo legata al rischio di perdere il posto di lavoro, ma al dramma sociale che verrebbe a determinarsi in molte famiglie. Il pensiero di lasciare i propri figli a scuola senza che questi abbiano la necessaria e dovuta esigenza, e non certo per non volontà del personale ATA, ma per carenze numeriche e per mancata esperienza, rappresenterà un grosso problema, al punto che molti genitori potrebbero anche decidere di non portare più figli a scuola, con tutte le conseguenze del caso. E’ anche, o forse soprattutto per questo, che la politica deve trovare una soluzione ad un problema che, diversamente, lo ribadiamo, assumerà i contorni di un vero e proprio dramma sociale».