Premesso che l’IRCCS ”Bonino-Pulejo” stipulava dei protocolli d’intesa con alcune Aziende Sanitarie Siciliane (A.O. Cannizzaro di Catania; l’ASP di Palermo per il P.O. Villa delle Ginestre; l’ASP di Trapani per il P.O. di Salemi e l’ASP di Ragusa per il PO di Busacca), convenzione che consentiva di attivare presso i suddetti presidi ospedalieri posti letto di riabilitazione a totale carico dell’IRCCS.
Infatti, i protocolli d’intesa stabilivano che l’IRCCS avrebbe messo «… a disposizione il proprio personale medico specializzato, tecnici della riabilitazione, CPS infermieri, psicologi e operatori tecnici addetti all’assistenza… » che avrebbe svolto «… le proprie prestazioni con le modalità stabilite dal relativo contratto aziendale» attraverso «… assunzioni a tempo determinato, tramite utilizzo di fondi propri destinati alla ricerca, il cui costo è da intendersi escluso dal tetto di spesa», in ottemperanza alla nota prot. n.4788 del 23.12.2015 del Ministero della Salute «… gli enti del servizio sanitario nazionale possono avvalersi di contratti di lavoro flessibile per lo svolgimento di progetti di ricerca finanziati, tra l’altro, ai sensi dell’art.12 bis del decreto legislativo n.502/92».
Veniva, pertanto, indetta una selezione pubblica per titoli e colloquio per la redazione di graduatoria per eventuale assunzione a tempo determinato di personale infermieristico nell’ambito delle attività di ricerca clinica (delibera n.1041 del 25.09.2017), con successiva approvazione dei verbali della selezione di profilo collaboratore professionale infermiere nell’ambito della ricerca clinica con delibera n.1462 del 15.12.2017.
Nonostante il personale veniva assunto, a tempo determinato, attingendo a finanziamenti destinati alla ricerca e nonostante la prima proroga ricalcava correttamente il predetto contratto, con il successivo atto deliberativo n.1616 del 31.12.2019 si apprendeva che il personale veniva prorogato non più per 12 mesi ma fino al 30.06.2020 e pagato con fondi del ” … bilancio e non su fondi dedicati alla ricerca”.
In altre parole, il personale inspiegabilmente transitava dalla ricerca all’assistenza!
Infatti, mentre al momento dell’assunzione il personale veniva reclutato con un bando della ricerca, finanziato con fondi della ricerca stessa, in seguito alla proroga e, quasi per magia, questi sanitari transitavano nell’assistenza (cambio di tipologia contrattuale) divenendo, così, categoria a rischio, in quanto assunti – anche se a tempo determinato – nel SSN senza una copertura finanziaria ed in assenza di pianta organica e del piano triennale delle assunzioni.
A rendere particolarmente grottesca la vicenda è il trattamento diseguale a cui è stato sottoposto il resto del personale sanitario, che non ha potuto usufruire della stessa transizione, per cui acredine e discriminazioni, hanno fanno da padrone ed il ricorso a diversi studi legali è divenuto incessante, col rischio di paralisi dell’Azienda.
Ma non è finita qui!
Difatti, con delibera n.654 del 25.06.2020 lo stesso personale infermieristico composto da sei unità transita nuovamente alla ricerca, dato che come si evince dallo stesso atto ”… a decorrere dal 1 luglio 2020 e sino al 31.12.2020 il suddetto personale viene assegnato presso le sedi spoke di Catania e/o Palermo”.
Essendo il progetto Hub & Spoke interamente finanziato dai fondi assegnati alla ricerca non si comprende come sia stato possibile che tale personale sia stato impiegato prima correttamente nella ricerca e successivamente in maniera assolutamente impropria nell’assistenza, per poi infine passare nuovamente a svolgere attività di ricerca!
In considerazione di tutto quanto sopra esposto si chiede, ognuno per le proprie competenze, un autorevole riscontro.