I segretari generali regionali Agliozzo, Montera e Tango replicano al presidente di Aiop Sicilia Ferlazzo
“La protesta dei lavoratori della sanità privata non si ferma. Dopo il successo dei sit in di oggi davanti a tutte le prefetture della Sicilia, avanti ad oltranza con la mobilitazione fino alla sottoscrizione definitiva del nuovo contratto”. Ad annunciarlo sono le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl dopo i presidi che si sono svolti questa mattina davanti alle Prefetture di tutti i capoluoghi di provincia dell’Isola per protestare contro il mancato rinnovo del Ccnl, scaduto ormai da 14 anni. Il 31 agosto sarà la volta di assemblee e presidi aziendali, poi, lo sciopero generale nazionale.
“I lavoratori – dicono i segretari generali regionali Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango – sono stanchi dei giochetti al rialzo dei datori di lavoro. Le nostre delegazioni hanno espresso ai rappresentanti territoriali del governo tutto lo sdegno per il comportamento grave, scorretto e senza precedenti di Aiop e Aris”. Le due associazioni, che raggruppano i datori di lavoro della sanità privata, infatti, dopo aver firmato la pre-intesa per il rinnovo del contratto lo scorso 10 giugno, non si sono presentate al tavolo per la sottoscrizione definitiva, negando quindi ai lavoratori del settore e di Seus 118 le garanzie e le tutele che già spettano ai colleghi della sanità pubblica.
I segretari hanno replicato anche al messaggio del presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo: “Ferlazzo ha dichiarato che ‘le trattative in tutte le sedi istituzionali sono andate avanti, sia a livello nazionale che regionale’. Ci aspettiamo che, oltre a ripetere le stesse rassicurazioni da mesi, adesso dica chiaramente a cosa si riferisce e si faccia chiarezza anche sull’interlocuzione avuta con l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Pretendiamo correttezza istituzionale, attenzione per la legalità e trasparenza a tutti i livelli”.
E concludono: “Coinvolgeremo tutte le parti in causa, lottando, se necessario, anche per modificare il sistema degli accreditamenti delle strutture private che erogano i servizi sanitari. Non permetteremo che si avalli ancora per molto un sistema che valorizza solo il profitto, anche a scapito dei diritti dei lavoratori”.