Dopo attenta lettura della nota prot. n° 0109730/20 del 24/09/2020, non possiamo che rilevare il gravissimo stato confusionale nel quale regna codesta amministrazione in merito all’applicazione dell’istituto della PEO a favore dei dipendenti e soprattutto l’assoluta mancanza di rispetto per il tavolo negoziale, in un tentativo, maldestro, di delegittimazione dello stesso, contrario a qualunque principio democratico di relazioni sindacali.
Infatti, nonostante nel tavolo di delegazione trattante, sede legittima di contrattazione di secondo livello, la parte datoriale abbia messo ai voti e approvato a maggioranza quasi assoluta la proposta dei Sindacati sull’applicazione della PEO 2018/19, successivamente, in maniera improvvida, decide di venir meno all’impegno assunto, cancellando con un colpo di spugna un contratto giuridico negoziale, adducendo cavilli giuridicamente incomprensibili, ma soprattutto gravi imprecisioni che evidentemente non dovrebbero esser commesse da chi gestisce la cosa pubblica e le risorse dei lavoratori.
L’azione amministrativa in merito all’applicazione della PEO sta violando in maniera violenta le regole dell’azione sindacale, cambiando orientamento fra la prima e la seconda nota, facendo sospettare, nella nota di cui in premessa, che le risorse non siano sufficienti, quando ci erano state comunicate delle cifre assolutamente compatibili col riconoscimento a tutti gli aventi diritto (non alla totalità dei dipendenti).
Rammentiamo a chi legge che è stata proposta e votata dalla maggioranza dei sindacati (contraria la CISL FP e astenuta la FIALS), un emendamento che tutela e da ristoro in maniera certa a tutti coloro che dal 2008 ad oggi, non hanno mai preso una fascia, peraltro avendo diritto per primi al passaggio per la PEO anno 2018.
Nella fattispecie, insomma, si era proposto e votato a maggioranza quasi assoluta, l’emendamento transitorio, sic et simpliciter, sul requisito di permanenza nella propria fascia di appartenenza che passa da 24 mesi a 36 mesi, solo ed esclusivamente per l’anno 2018, al fine di dare l’opportunità al 30% del personale, rimasto fuori da tutti i passaggi di fascia dal 2008 ad oggi; non era una modifica al regolamento, ma solo un emendamento all’articolo del CCNL che prevede, quale requisito, una permanenza di minimo di 24 mesi (significa che non si può scendere al di sotto, ma si può elevare).
Alle scriventi OO.SS, le proposte poste in essere da codesta amministrazione appaiono fortemente strumentali o potrebbero essere un tentativo di celare un problema ben diverso, legato alle risorse realmente disponibili.
Pertanto, ravvisando la grave violazione delle prerogative sindacali e l’unilaterale inosservanza di quanto stabilito nella contrattazione di II° livello, le Scriventi OO.SS., chiedono l’immediata applicazione di quanto stabilito nel tavolo negoziale entro e non oltre 7giorni, proclamando, contestualmente, lo stato di agitazione del personale. Trascorsi i 7giorni, senza ulteriore preavviso, avvieremo l’iter procedurale per la proclamazione dello sciopero ed ogni altra azione legale a tutela dei diritti dei lavoratori.