Ancora una volta siamo costretti ad affrontare un argomento a causa della Vostra poca chiarezza in merito alla questione banca ore.

Registriamo diverse lamentele riguardo la programmazione della turnistica che, malgrado i famosi 14 minuti contrattuali, vede alcuni dipendenti in debito orario mensile, nonostante la responsabile del personale, su nostra precisa sollecitazione, avesse rassicurato che ciò non sarebbe più successo.

Riteniamo che vi sia grande confusione fra debito orario, credito orario, monte ore e banca ore e tutto scaturisce dal Vostro atteggiamento di chiusura al confronto, quello basato sui diritti contrattuali, quello più volte chiesto dalla scrivente e sul quale si registra il silenzio.

Recentemente una nostra dirigente sindacale ha scritto una nota per comprendere le motivazioni per le quali si era ritrovata, nella turnistica, messa in riposo in giornate arbitrariamente scelte da chi predispone i turni e che forse, in virtù di quella confusione cui accennavamo prima, non sa che gli eventuali riposi vanno concessi dietro presentazione di precipua istanza del lavoratore, anche in virtù delle esigenze lavorative; la risposta ricevuta, con tutta la buona volontà, non risulta ne chiara, ne esaustiva ma ammettiamo i nostri limiti interpretativi del pensiero espresso nella stessa nota.

Ci risulta, invece, che il redattore dei turni gestisca in tutto e per tutto il credito orario del dipendente, le sue ferie, i rientri, senza tener conto che il lavoratore ha una vita privata oltre il servizio.

La banca ore è un istituto contrattuale che va utilizzato per quei lavoratori che ne fanno richiesta e che pone fine a queste situazioni incresciose.

Si ribadisce che il datore di lavoro DEVE far completare il debito orario al lavoratore e che tutto ciò (in termini di ore lavoro) che va oltre il debito orario mensile va a monte ore come credito orario ed è “un salvadanaio” del dipendente e non un “bancomat” della responsabile del personale!

Alla luce di quanto sopra, rinnoviamo la nostra richiesta/disponibilità ad un incontro per definire la questione, ovvero auspichiamo che vi sia il pedissequo rispetto del dettame contrattuale.