In riferimento all’oggetto, siamo a rappresentare la ben nota criticità della carenza di personale, appartenente a tutte le figure necessarie per il buon funzionamento di questo delicato settore.
Con nota prot. 5462 del 29 gennaio 2021, codesto spettabile Assessorato aveva inviato ai vari direttori generali le linee guida per la rideterminazione dei piani triennali del fabbisogno e delle dotazioni organiche, all’interno delle quali, esattamente al punto III, vi erano precise indicazioni per la sanità penitenziaria.
Nel dettaglio, leggiamo che per quanto concerne il personale infermieristico in atto operante presso le case circondariali transitato, ai sensi del DPCM del 2008 e del D.Lgs. n. 222/2015, dal Ministero della Giustizia al SSN, le Aziende potranno avviare le procedure per la stabilizzazione ex art. 20 comma 2 del D. Lgs. N.75/2017 e s.m.i., previa ricognizione dell’effettivo fabbisogno di detto personale e del possesso dei requisiti ivi previsti, nell’ambito della quota di finanziamento già riconosciuta e trasferita dal Ministero dell’Interno.
Orbene, di tutto quanto sopra, la scrivente O.S. non ha contezza e, nella fattispecie, sconosciamo se i vertici dell’ASP Messina abbiano dato corso alla ricognizione di cui sopra e se, conseguenzialmente, hanno predisposto un piano triennale che preveda queste stabilizzazioni.
Il risultato evidente è la carenza di personale nelle carceri e l’evidente discriminazione del poco personale operante nel non vedersi riconosciuta una stabilizzazione prevista dalla normativa e sollecitata dall’organo politico primario, l’Assessorato!
La rabbia di questi lavoratori aumenta quando si vede la solerzia dell’Azienda nell’indire procedure di mobilità per “sistemare” il personale comandato, personale che a dirla tutta ha avuto la “fortuna” di avere un comando e potersi oggi avvicinare a casa, mentre gli infermieri della penitenziaria, che garantiscono il buon funzionamento del settore, legittimamente aspirano da anni ad una stabilizzazione della loro posizione lavorativa precaria!
Nella gestione delle risorse umane non si possono avere due pesi e due misure, bensì bisogna utilizzare un unico criterio trasparente e coerente con la norma.
Alla luce di quanto sopra, chiediamo l’immediato avvio delle procedure di stabilizzazione ai sensi ex dell’art. 20 comma 2 del D. Lgs. N.75/2017 e s.m.i, alla stessa stregua delle analoghe procedure esperite per i Tecnici della Prevenzione.