Nell’ormai consolidato atteggiamento, irriguardoso, assunto da questa Direzione Generale, di non rispondere alle nostre missive e segnalazioni, le criticità aumentano e si cronicizzano!
Non riusciamo più a stare dietro ai lavoratori che giustamente si rivolgono a noi per trovare spiragli di speranza, provenienti da tutti i reparti.
In Ginecologia gli infermieri devono garantire l’assistenza su più “postazioni”, ivi compresa l’assistenza COVID, anche su piani diversi, e spesso sono soli, senza neanche un OSS che magari è presente solo sulla carta, stante i continui spostamenti in corso d’opera per coprire altre carenze; gli ausiliari vengono chiamati ovunque, sguarnendo il reparto stesso. Il servizio assistenziale fornito non potrà mai essere di eccellente livello ed il rischio clinico aumenta esponenzialmente.
Nel DH di Ematologia, dove insiste una mole di lavoro facilmente desumibile e dove il rischio clinico è altissimo in caso di “errori”, il personale è ridotto al lumicino, essendo in atto rimaste 2 unità e con le ferie da fruire. Va da se che eventuali eventi avversi saranno dalla scrivente attenzionati e denunciati a tutela sia dei pazienti che dei professionisti, su cui non possono certo ricadere le responsabilità organizzative.
In sala operatoria la situazione è rovente, e ci viene riferito anche di continue discussioni dai toni accesi che sono un campanello d’allarme che un Direttore non può far finta di non ascoltare, perché lo conosce bene in quanto da noi segnalato e non riscontrato.
In Neurochirurgia si ricovera oltre la capienza dei posti letto, senza contestuale aumento della forza lavoro e identica situazione si registra in Urologia.
In Neurologia ed Ortopedia, reparti ad altissima difficoltà assistenziale stante la quasi totale dipendenza dei pazienti ivi ricoverati, l’organico non è assolutamente congruo.
I reparti COVID sono una sorta di Bancomat, che si riempie e si svuota in funzione dell’andamento dei contagi, utilizzando e riciclando lo stesso personale, in quello che abbiamo definito “il cilindro del prestigiatore”, che cerca di barcamenarsi per inventarsi soluzioni anche quando non esistono (grande plauso per l’indiscussa capacità).
In Medicina, reparto che storicamente annovera pazienti totalmente dipendenti, analoghe criticità riguardano la dotazione asfittica.
Discorso a parte merita la mancata nomina di Coordinatori nelle varie UU.OO. ormai insostenibile, perché riteniamo poco dignitoso che vi siano delle persone individuate (con quale criterio?) e che comunque svolgono il ruolo senza alcun riconoscimento economico.
Alla luce delle sopra evidenziate criticità, corrisponde il colpevole silenzio di questa direzione, la quale glissa sulla nostra richiesta di conoscere l’entità di massa finanziaria effettivamente usata per assumere personale, unica soluzione per colmare le carenze.
Identico silenzio sulla convocazione per riconoscere diritti contrattuali ad oggi negati (PEO, PEV, Produttività, Incarichi, ecc).
Ci chiediamo, ma una soluzione ed una risposta ai lavoratori verrà mai data? Ricordiamo che sono gli stessi lavoratori che Lei ha elogiato in tempi di pandemia e che oggi mortifica col Suo silenzio assordante! Le ricordiamo che nel CCNL sono dettate le norme per una collaborazione proficua e costruttiva e che le stesse prevedono diritti e doveri sia per la parte sindacale che per quella manageriale e fra queste la più importante è la COMUNICAZIONE. Tanto dovevasi nel rispetto del nostro indiscutibile ruolo di rappresentanti dei lavoratori.