Gestioni parcellizzate degli interventi sulle politiche del personale, rischiano di mettere in crisi l’intera macchina amministrativa
«La FP CGIL, dopo numerosi interventi in cui si è chiesto alle Amministrazioni che si sono succedute, ed in particolare a quella attuale, di avviare azioni chiare ed egualitarie sulla gestione del personale, a seguito delle ultime decisioni assunte, reitera con forza, un’immediata inversione di rotta». Queste le parole del segretario generale della FP CGIL di Messina, Francesco Fucile e del coordinatore provinciale Alfredo Eliamandri, rispetto alla situazione di “caos” che sta interessando il comune ionico: «Abbiamo denunciato più volte – evidenziano i dirigenti sindacali -, che le scelte attuate con i piani triennali del fabbisogno del personale non rispettavano minimamente principi di coerenza e parità di trattamento, chiedendo spesso all’Amministrazione di revocare le decisioni assunte. La maggioranza dei dipendenti del Comune, infatti, ha un contratto di lavoro part-time ed ora più che mai è necessario un intervento per procedere alla trasformazione full time di tutti i contratti di lavoro. Il Comune, invece, continua, impeterrito, a procedere con interventi mirati, che non risolvono i problemi esistenti e contribuiscono a creare unicamente tensione tra i lavoratori per evidenti e palesi disparità di trattamento. I dipendenti part-time – continuano Fucile ed Eliamandri -, hanno formulato, da tempo, ai sensi del vigente CCNL, una richiesta di trasformazione a tempo pieno dei rapporti di lavoro, a cui però l’Amministazione ha solo saputo rispondere con un’interpretazione restrititva e non condivisibile della norma contrattuale invocata. Non possiamo accettare che il Comune abbia proceduto a prevedere un’assunzione per mobilità di un agente di Polizia Municpale a 24 ore settimanali, considerando che anche tutti gli agenti attualmente in servizio hanno contratti di lavoro part-time. La FP CGIL, su queste modalità, avvierà le dovute tutele legali e ritiene che sia arrivato il momento di dire basta ad una gestione delle risorse umane che non è utile né al personale né alla qualità dei servizi».