Il segretario generale della FP CGIL Francesco Fucile, il segretario con delega alla sanità Antonio Trino e il coordinatore dei medici Guglielo Catalioto scrivono all’Assessore regionale alla sanità evidenziando anomalie nelle procedure di attenzione
In una circostanza come quella riguardante la chiusura del rerparto di cardiochirurgia dell’Ospedale di Taormina, che “dismetterà” definitivamente l’attività a partire dal primo luglio, si potrebbe dire che al danno si aggiunge anche la beffa.
Il segretario generale della FP CGIL Francesco Fucile, il segretario con delega alla sanità Antonio Trino e il coordinatore dei medici Guglielo Catalioto, in una lettere indirizzata all’Assessore Regionale alla Sanità, Giovanna Volo, esprimono fortissimi perplessità sulle modalità di reclutamento del personale medico che dovrà prendere servizio presso l’Ospedale Civico di Palermo dove, con un “colpo di mano” verrà appunto spostata l’attività di cardiochirurgia pediatrica in convenzione con l’ospedale “San Donato” di Milano. «Appare decisamente gravissimo come alla scomparsa del Ccpm dalla pianta organicoa dell’ASP5 Di Messina, tutto personle medico e infiermeristico arruolato tramite concorso pubblico a tempo indetermianto ed esperienza ormai decennale, si contrapponga la creazopne di un reparto neo costituito con persoanle reclutato a tempo determinato con selezione speciali e retribuzioni altrettanto “speciali». Nella lunga lettera inviata all’Assessore, i dirigenti sindacali indicano tutti i passaggi amministrativi che generano parecchie preoccupazoni sulle modalità di reclutamento degli operatori sanitari: «A partire dal mese di ottobre (in assenza di un reggente della Sanità) all’Assessorato alla Salute, – evidenziano i funzionari – come già maldestramente accaduto nel 2012 dopo esplicita richiesta da parte dell’allora Rettore del Policlinico di Palermo, viene autorizzato il reclutamento di tutto il personale del costituendo reparto di Cardiochirurgia Pediatrica mediante ex art. 15 Septies, commi1 e 2, del D.lgs. 502/92 e s.m.i. Tutto ciò sostenendo l’impossibilità di reclutamento del suddetto personale mediante procedure concorsuali standard cui si attiene il resto del sistema sanitario regionale in forte affanno. Peccato, però, che non si trova traccia di nessuna procedura concorsuale indetta dall’Azienda in questione, quanto meno per tentare il reclutamento mediante procedure convenzionali. Pertanto tutte le figure professionali necessarie (cardiologi, cardiochirurghi e anestesisti) saranno successivamente messe a bando mediante avvisi ripetuti (a cadenza mensile) e contestuale composizione di commissioni valutatrici che hanno come comune e costante denominatore il ricorso al predetto articolo 15 SEPTIES». Alla luce di ciò la FP CGIL rivolge all’Assessorato una serie di domande: «In una sanità siciliana che non gode di pari opportunità, come può passare inosservata un’aberrazione amministrativa che, oltre al pagamento di una nuova convenzione molto onerosa per i cittadini siciliani, prevede un’ulteriore aggiunta di spesa per la copertura di una dotazione organica “unica e speciale” (tale contratto prevede una retribuzione annua di 80.000 euro per ogni figura reclutata, ben oltre il regolare stipendio della restante dirigenza medica siciliana)? Chi e sulla base di quale presupposto amministrativo, ha autorizzato la Direzione Generale dell’ospedale Civico di Palermo a ricorrere a tale istituto “speciale” ancor prima della nomina dell’assessore alla salute? Com’è possibile che una commissione valutatrice per un concorso pubblico sia costituita solo da membri provenienti da strutture private accreditate (deliberazione n. 521/2023 del 05 marzo)?». Interrogativi che si spera possano trovare, al più presto, una risposta.