Ci giungono continue segnalazioni da parte dei lavoratori delle gravi situazioni lavorative nel reparto di riabilitazione, che di seguito esplicitiamo e che sono meritorie di una verifica.
A fronte di una ripresa lavorativa a pieno ritmo, con quasi tutti i posti letto occupati (media di 35 pazienti), si nota come giornalmente il personale infermieristico sia insufficiente, con punte di presenza di solo due infermieri.
Viene stilato, da parte della dirigenza infermieristica e non firmato dai coordinatori, il turno di servizio del mese di dicembre e gennaio, con la presenza di 4 unità infermieristiche la mattina, 3 unità il pomeriggio e 2 la notte (ma non sempre); fra queste presenze, si annovera personale non a pieno orario, personale con invalidità, personale con limitazioni lavorative, personale dirigente sindacale che potrebbe usufruire di permessi riconosciuti, tutte assenze più che legittime e riconosciute. Va da sè che una dirigente non può far finta di non sapere queste situazioni e non può non tenerne conto nella gestione delle risorse umane e nella predisposizione dei turni, perché, diversamente, basterebbe un PC ed un programma di gestione turnistica per predisporre un turno di servizio (sarebbe meno oneroso e più imparziale nella sua asetticità).
Inoltre si evidenzia come gran parte delle assenze di cui sopra non vengano sostituite, malgrado in una vostra nota (prot.n. 0376/Dir del 17/07/2017) dichiarate che l’organico del reparto di Riabilitazione è composto da: n° 4 infermieri per i turni di mattina, n° 4 infermieri per i turni pomeridiani, n° 2 infermieri per i turni notturni…evidentemente il rispetto delle regole vale solo per i lavoratori e non per la dirigente!
Ricordando che siamo ancora in piena emergenza Covid e che le disposizioni Ministeriali sono di mantenere alta la guardia, non è sostenibile che si sta rispettando questa disposizione con la riduzione dell’organico.
Inoltre altre segnalazioni che ci giungono riguardano l’uso improprio dell’utilizzo delle ferie d’ufficio da parte della dirigenza infermieristica (violando i principali diritti contenuti nella legge 66/2003 e quelli del CCNL): difatti, non si capisce quale sia lo scopo di voler mantenere il personale sempre in debito ferie, anticipando anche quelle ancora da maturare.
Altra questione già più volte attenzionata, i turni continuativi di 14 giorni senza riposo, il mancato riconoscimento della banca ore, le assegnazioni di riposi non concordati con il personale
ma arbitrariamente concesse, il non rispetto del monte ore mensile con conseguenza del sommarsi del debito orario.
In ultimo, chiediamo di conoscere nel dettaglio cosa la direzione infermieristica intenda con l’attività che viene richiesta agli infermieri di effettuare e scaricare in cartella infermieristica, il cosiddetto “Nursing riabilitativo”: tale esplicitazione risulta essere fondamentale per chiarire la corretta esecuzione e la standardizzazione di tale processo.
In conclusione, riteniamo che il protrarsi di tale gestione delle risorse umane, che è già di malumori, possa arrecare stress lavoro correlato ai dipendenti oltre ad un normale calo della qualità assistenziale, con inevitabili ricadute sui pazienti.