«Chi ha firmato è favorevole al Salva Messina e vuole il bene di città, chi non lo ha fatto è un traditore che
vuole mantenere lo “status quo” e fa parte di quelle menti che il primo cittadino ha intenzione di ricondurre
distogliere l’attenzione dal vero problema – ovvero che il “Salva Messina” continua a rimanere una cornice
e nulla più – il sindaco De Luca torna ad attaccare quelle organizzazioni sindacali, e nello specifico la FP
alla retta via del bene comune (cit. De Luca). Peccato che invece la realtà sia ben diversa e proprio per
CGIL, che nel corso della tre giorni di incontri aperti, hanno cercato di entrare nel merito delle questioni,
anche sotto il profilo tecnico, senza però riuscire mai ad avere delle risposte veramente concrete».
E a tal proposito «viene da chiedersi – continua Fucile – perché tutta la questione continui a ruotare intorno al concetto del “firma sì/firma no” delle due categorie, facendo finta di ignorare che abbiamo condiviso le proposte contenute in alcuni dei verbali dei relativi tavoli tematici, così come abbiamo posto delle domande e degli interrogativi su degli aspetti che meritano un maggior approfondimento, al fine di tutelare anche e soprattutto gli interessi dei lavoratori. Si ha quasi la sensazione che, per il solo fatto di non aver accettato, passivamente, ciò che è stato portato al tavolo dall’Amministrazione, si faccia il possibile per strumentalizzare certe posizioni piuttosto che altre ed alimentare così le divisioni e polemiche che aiutano a confondere le acque e perdere di vista il cuore della questione».
Fucile ricorda come nel corso dei tavoli ci siano stati una serie di punti di convergenza, a partire dall’internalizzazione dei servizi sociali con la costituzione dell’Agenzia e il transito dei lavoratori utilizzando le clausole legislative e/o contrattuali di protezione sociale; al miglioramento del progetto di riorganizzazione della macchina comunale, passando per l’importante stanziamento di risorse quale incentivo ai lavoratori della Messina Servizi per il raggiungimento dell’obiettivo del 65% di raccolta differenziata. «Al tempo stesso – continua Fucile sempre in merito alle suddette proposte – nutriamo forti perplessità sulla sostenibilità finanziaria sull’Agenzia dei servizi sociale, sul blocco del turn-over al Comune di Messina, tenuto conto che nel triennio 2018-2020 andranno in quiescenza circa 250 persone con risparmi che a nostro avviso potrebbe essere investiti in nuove assunzioni. Molti dubbi anche sul piano industriale della Messina Servizi e sull’emergenza di predisporre una nuova pianta organica. La trattiva che abbiamo chiuso, come può facilmente evincersi dalla lettura dei lunga verbali – ribadisce il segretario della FP CGIL – è intrisa di tanti contenuti politici ma poco spazio è stato al merito di quelle questioni che possano dare il vero “start” al Salva Messina».
Un ultimo passaggio la FP CGIL lo riserva «a tutti i lavoratori dei servizi sociali, invitandoli a leggere bene i contenuti dei verbali e le proposte sul loro futuro della Funzione pubblica»