Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa annunciano la manifestazione nazionale in piazza del Popolo: “Senza pubblico non c’è equità, senza lavoro non c’è futuro: #futuroèpubblico”. Il 15 aprile l’attivo sulla sanità privata con Landini, Furlan e Barbagallo
Sabato 8 giugno i sindacati del pubblico impiego scenderanno in piazza a Roma per rivendicare risorse e occupazione. “Perché senza Pubblico non c’è equità, senza lavoro non c’è futuro: #futuroèpubblico”, avvertono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, preannunciando la manifestazione nazionale in piazza del Popolo.
Le stesse categorie danno poi notizia dell’incontro che si è tenuto ieri (2 aprile), tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Furlan e Barbagallo, e i segretari generali di Fp, Cisl Fp, Fpl e Uil Pa, Sorrentino, Petriccioli, Librandi e Turco. Nel corso del confronto, “si sono affrontati diversi argomenti e condivise alcune importanti tappe del percorso di mobilitazione per arrivare a raggiungere obiettivi che diano risposte ai punti essenziali della Piattaforma delle categorie su occupazione, contratti e investimenti a rafforzamento del welfare in termini di qualità dei servizi”.
Cgil, Cisl e Uil hanno espresso “pieno sostegno” per arrivare a un piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, che “non solo compensi le uscite per pensionamento, ma rafforzi gli organici per garantire ai cittadini un’estensione del perimetro pubblico e non invece una sua riduzione alimentata da anni di tagli e blocco delle assunzioni”.
Allo stesso tempo, però, per Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa “è importante che il personale che è in servizio abbia la giusta riqualificazione e riconoscimento professionale e che le nuove generazioni che entrano con i nuovi concorsi abbiano inquadramenti adeguati ai cambiamenti intervenuti nella Pa”. Per questa ragione l’impegno per portare a termine il lavoro delle commissioni di riforma del sistema di classificazione, “viene individuato come obiettivo strategico e propedeutico al nuovo rinnovo contrattuale”. Per questo le federazioni hanno chiesto alle confederazioni di “rafforzare nel rapporto con il governo l’esigenza di aprire subito un confronto per il nuovo contratto nazionale, di adeguare le risorse della legge di bilancio e di sbloccare definitivamente il tetto ai fondi per il salario accessorio”, così da liberare la leva della produttività. All’appello mancano ancora i contratti della dirigenza e alcuni contratti dei servizi pubblici che operano in regime accreditato a partire da sanità privata e rsa.
Landini, Furlan e Barbagallo parteciperanno anche all’attivo dei delegati della Sanità privata che si svolgerà il 15 aprile presso l’Auditorium di Via Rieti a Roma alle 10, a sostegno della vertenza su di un contratto che non viene rinnovato da ben 12 anni.
L’8 giugno i sindacati porteranno quindi in piazza la loro richieste: assunzioni e contratti, miglioramento della qualità dei servizi, investimenti sull’innovazione, sui servizi fondamentali e sui livelli essenziali, ma anche il recupero della dignità professionale dei lavoratori del sistema dei servizi pubblici “con il superamento delle logiche punitive, di controllo, di penalizzazione economica, di messa in discussione di diritti fondamentali, di tagli alle libertà sindacali e di spazi contrattuali”. Perché le pubbliche amministrazioni, e in generale i servizi pubblici, sonon “fondamento di sviluppo, benessere e giustizia sociale”.
(da Rassegna.it, 03/04/2019)