Il servizio di raccolta e smaltimento deve rimanere pubblico per le ragioni che la FP CGIL ha sempre sostenuto. L’ipotesi di esternalizzare, per soli dieci giorni, alcuni servizi, scerbatura e spazzamento, non sia il preludio della privatizzazione
«La FP CGIL manifesta piena contrarietà ad ogni forma di esternalizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Se il progetto è quello di affidare all’esterno alcuni servizi in considerazione dell’emergenza determinatesi in città, per poi raggiungere l’obiettivo finale della privatizzazione dell’intero settore, reagiremo con forza». Questo il commento del segretario generale della FP CGIL, Francesco Fucile e il coordinatore provinciale igiene ambientale, Carmelo Pino, sulla questione relativa all’affidamento a ditte esterne di alcuni servizi. «Al sindaco De Luca – affermano Fucile e Pino – chiediamo, in linea con quanto da lui stesso dichiarato in tema di esternalizzazione, di garantire alla città e ai lavoratori che la MSBC rimarrà totalmente pubblica. Solo in questi termini potranno assumersi come fondate le dichiarazioni rese oggi dal primo cittadino, ed escludendo quindi l’ipotesi che l’obiettivo sia quello di una frammentazione per destruttura l’intera società e darla in mano ai privati. Il riferimento alle società delle principali città italiane, il sindaco dovrebbe farlo rispetto a quelle amministrazioni che hanno scelto di mantenere pubblico il servizio e soprattutto, per la recente storia della MSBC, il giudizio di De Luca sugli obiettivi da raggiungere, non deve essere connotata da compulsività, il paragone con Santa Teresa non regge».
I rappresentanti della FP CGIL sottolineano essere un dato di fatto che alla Messina Servizi Bene Comune la coperta sia corta dal punto di vista della dotazione organica del personale. Una volta, con il vecchio servizio, l’indifferenziata, si andava avanti senza troppi patimenti, ma oggi, con il porta a porta e la differenziata, il discorso è molto diverso. Occorre, infatti, un dispendio di energie fuori dal comune con carichi di lavoro per il personale che rischiano di diventare insostenibili, senza i mezzi necessari e senza una corretta e mirata organizzazione del lavoro. Di conseguenza ( sostiene qualcuno ), bisogna scegliere ed ecco che lo spazzamento e la scerbatura sono i servizi in questo momento sacrificati. «Che nessuno si azzardi a pensare – continuano Fucile e Pino – di separare e fare lo spezzatino del ciclo dei rifiuti, perché non lo consentiremo. Il ciclo dei rifiuti ha bisogno, per funzionare, di tutte le componenti, quelle cosidette “ricche” – la differenziata – e quelle “povere” – spazzamento etc -. che alla fine si compensano e non creano disparità nel servizio e soprattutto nei lavoratori. La FP CGIL, in un’eventualità di questo tipo, si metterà di traverso, per un problema di coerenza e di visione d’ insieme di un servizio pubblico essenziale che non deve mai essere separato. Se proprio la MSBC non ce la fa per carenza di dipendenti, si assuma il personale, così come deciso con l’approvazione della nuova dotazione organica, per dare lavoro e dignità ai giovani disoccupati di questa città e non si facciano regalie a ditte private sulle spalle dei contribuenti di Messina. La FP CGIL ritiene necessario, come ha sempre detto, puntellare sul serio e dare credibilità ad una società pubblica che si occupa di un servizio che interessa davvero tutti».