Spiace dover constatare che, malgrado le nostre continue ed incessanti segnalazioni, giungano, ancora, alla nostra attenzione le lamentele degli autisti soccorritori della provincia di Messina.

Come segnalato precedentemente, i turni continuano ad essere inviati al personale il 27 di ogni mese, nettamente in ritardo con quanto la normativa e la corposa giurisprudenza in merito preveda; val la pena ricordare che il non avere una regolare turnazione non consente una adeguata programmazione, da parte dei lavoratori, della propria vita privata, generando molto spesso malumori e tensioni.

Inoltre, da una attenta lettura degli stessi, si possono facilmente rilevare discriminazioni fra i dipendenti in quanto continuano a mancare:
 la giusta equità sull’assegnazione dei turni notturni e diurni (chi fa più notti rispetto ad altri)
 vi è una differenza di giorni di riposo tra gli stessi
le ferie richieste (ricordiamo che i singoli giorni possono essere richiesti dal dipendente entro il

20 del mese antecedente) non vengono mai autorizzate da parte dell’ufficio competente sull’ODS del mese di DICEMBRE 2019 a parecchi dipendenti sono stati assegnati più giorni di festività e ad altri meno, non garantendo i giusti riposi per recupero psico fisico,mentre ad altri sono stati assegnati riposi continuativi senza alcuna motivazione apparente, continuando a far mancare una regolare cadenza della, (viene percepita dai lavoratori come gestione clientelare).

Nonostante la nostra accorata richiesta di avere un interlocutore con il quale poterci confrontare sulle questioni di “ordinaria amministrazione” (le problematiche di cui sopra) nulla è cambiato e dobbiamo continuare a sentire la ormai banale ed offensiva frase, evidente scaricabarile: “manda una mail!”. Sono state inviate decine di mail all’indirizzo aziendale, senza mai ricevere alcun riscontro, segno che l’azienda non tiene conto delle problematiche denunciate nelle suddette missive dai singoli dipendenti, almeno nella nostra provincia.

L’attendibilità di un’azienda si misura anche dalla capacità di intrattenere relazioni sindacali improntate sulla correttezza e sul confronto, non certamente sulla chiusura. Non possiamo pensare che l’unico interesse sia stato chiudere la partita del debito/credito orario, dove l’azienda ha chiesto collaborazione massima, e non pensare ad un processo riorganizzativo chetenga conto della quotidianità e soprattutto infischiandosene delle denunce di situazioni paradossali. Non vorremmo pensare che l’azienda preferisca il dialogo attraverso i contenziosi anziché tentare di affrontare le questioni.

Per quanto espresso, chiediamo l’apertura di un tavolo negoziale entro brevissimo tempo, invero saremo costretti a dover ricorrere a strumenti di difesa meno diplomatici e che vorremmo evitare.