Nella nota inviata al Presidente della Corte d’Appello, al Procuratore Generale, al Procuratore della Repubblica e al Presidente del Tribunale, il segretario generale della Funzione Pubblica Francesco Fucile e il responsabile dipartimento Funzioni Centrali, Sergio Fucile, evidenziano la necessità di maggiori controlli a tutela dei lavoratori e maggiore rispetto delle previsioni normative in materia di sicurezza
Quanto accaduto nella giornata di lunedì al Tribunale di Messina, non è che la inevitabile conseguenza delle molteplici problematiche che la Funzione Pubblica CGIL ha più volte denunciato senza però trovare alcuna risposta. Le condizioni di lavoro in cui operano i dipendenti del personale giustizia sono ai limiti della decenza a discapito della salute dei lavoratori. «L’allarme Coronavirus scattato ieri pomeriggio a Palazzo Piacentini – affermano il segretario generale della Funzione Pubblica Francesco Fucile e il responsabile dipartimento Funzioni Centrali, Sergio Fucile – non fa altro che mettere in luce problemi dalle radici ben più profonde, e cioè la pressocchè totale assenza di interventi a tutela della salute dei lavoratori del distretto giudiziario di Messina. Le previsioni contenute nella direttiva emanata dal Ministro della Pubblica Amministrazione, recante le prime indicazioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID – 20129 nelle pubbliche amministrazioni al di fuori delle aree di cui all’art. 1 del D.L. 6/2020, segnalano alcuni aspetti di fondamentale importanza (quali ad esempio, evitare il sovraffollamento, areare i locali, scaglionare gli accessi, effettuare adeguati e specifici interventi di pulizia dei locali), che a Palazzo Piacentini, purtroppo, non risultano essere rispettati neanche in tempi di “normale amministrazione”. La presenza, più volte immortalata da scatti fotografici, di blatte e topi, la carenza di spazi, la vetustà degli uffici, “raccontano” di una situazione letteralmente disastrosa, in un palazzo in cui il rispetto delle regole e delle norme dovrebbe essere la priorità. A tal proposito occorre anche sottolineare la perdurante assenza di risposte alle denunce della FP CGIL sulla presenza di barriere architettoniche, che ieri hanno contribuito all’infortunio di una dipendente».
Sulla carente pulizia dei locali giudiziari di Palazzo Piacentini, si è recentemente espressa la RSU del Tribunale di Messina, «che con una nota accorata, purtroppo anch’essa rimasta senza riscontro – evidenziano gli esponenti della FP CGIL – ha stigmatizzato i precari standard qualitativi. Sul punto riteniamo che non si possa più derogare: la salvaguardia della salute delle lavoratrici e dei lavoratori giudiziari deve essere al primo posto ed occorre quindi un repenti cambio di passo. È necessaria una capillare azione di disinfestazione e derattizzazione di tutti i locali giudiziari, nonché del perimetro esterno del Palazzo di giustizia. Azione che va organizzata e ripetuta, tra l’altro, con discreta cadenza».
Riguardo poi la specificità dell’episodio verificatosi nella giornata di lunedì, «ovvero la presenza di due testimoni provenienti dalla provincia di Lodi, che hanno soggiornato per l’intera mattinata presso i locali giudiziari della sezione civile del Palazzo e non solo, che ha alimentato tra il personale presente a qualsiasi titolo non poco allarmismo e preoccupazione, suggerisce di attenzionare e allertare maggiormente il personale di vigilanza, a garanzia dell’incolumità non solo di tutti gli operatori ma anche dell’utenza»
Al fine poi di contemperare l’interesse alla salute pubblica con quello della continuità dell’azione amministrativa, «la FP CGIL ritiene opportuno prevedere modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, favorendo tra i destinatari di tali misure i lavoratori portatori di patologie che li rendano maggiormente vulnerabili ad un’eventuale contagio, i lavoratori che si avvalgono dei mezzi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa, nonché i lavoratori con figli in età pre-scolare a seguito della contrazione dei servizi dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia». L’ultima sollecitazione della Funzione Pubblica, è quella di rendere disponibili, nei locali del Palazzo «gli strumenti di prevenzione e protezione, previsti tra l’altro dalla vigente normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, come disinfettanti per la pulizia della cute, nonché laddove specifiche attività lavorative lo richiedano, guanti in lattice e mascherine, curandone i relativi approvvigionamenti e la distribuzione ai propri dipendenti».